Salvatore è palermitano, ha 30 anni e ricopre il ruolo di HR Recruiter. È laureato in Giurisprudenza e ha conseguito un Master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane.
Lavora nell’ambito delle Risorse Umane da ottobre 2020, nel pieno della seconda ondata di pandemia. Da subito lo smartworking ha rivelato i suoi lati positivi e, allo stesso tempo, negativi.
Lavorare a distanza ha dei benefici, come vivere nella propria città di origine e da ciò derivano una serie di agevolazioni: economiche, il privilegio di godere del clima mite della nostra Palermo, stare vicino agli affetti. Non è stato semplice però adattarsi al lavoro a distanza e all’inizio sono nate alcune difficoltà.
Nonostante i benefici, lo smartworking incide negativamente sull’essenza del lavoro di Recruiter. Il lavoro di ricerca e selezione del personale si basa, principalmente, sullo svolgimento di colloqui fisici.
Il contatto umano, infatti, consente di cogliere sfumature caratteriali che non possono essere captate tramite il digitale. L’auspicio di Salvatore è di svolgere la propria attività in spazi esterni dedicati allo Smartworking, per creare una rete di smartworker.