Ricerca | Lo Smart Working in una prospettiva di cambiamento

Pubblicato
il 29 Ottobre 2020

di Emiliano Di Maro – Università Ca’ Foscari di Venezia

L’attuale contesto organizzativo continuamente mutevole e altresì caratterizzato dalla pandemia globale da COVID-19 ha fatto emergere per le aziende, sia pubbliche che private, l’esigenza di rimodellarsi. Ciò ha dunque portato le imprese a pensare a nuove soluzioni organizzative per riuscire a fronteggiare al meglio il periodo di emergenza, cercando di restare competitive o quantomeno di essere produttive. Il tema dello Smart Working, disciplinato in Italia dalla Legge n. 81/2017, si inserisce in questo filone, essendo una soluzione organizzativa pensata per aumentare il grado di flessibilità, autonomia e collaborazione nel rapporto di lavoro, nonché di migliorare il bilanciamento tra vita privata e lavorativa. Dopo una prima parte introduttiva, in cui vengono descritti sia il contesto in cui va ad inserirsi questo paradigma organizzativo che i driver che lo caratterizzano, si passa in rassegna il quadro normativo di riferimento, descrivendo ed analizzando l’evoluzione normativa che ne deriva dalla sua applicazione. Successivamente, verrà operato un confronto tra analisi relative al settore della Pubblica Amministrazione e al settore privato sia per il periodo antecedente la pandemia, che per quello immediatamente successivo e si cercheranno di capire quali saranno le implicazioni future relative a questa materia. L’ultima parte dell’elaborato è dedicata ad una visione del lavoro agile oltre i confini nazionali, cercando di dar luogo così ad un confronto anche a livello internazionale. L’obiettivo è quello di capire se le aziende, le amministrazioni e gli enti pubblici che utilizzano questa modalità traggono i molteplici vantaggi enunciati dalla letteratura relativamente alle caratteristiche che compongono il modello Smart Working, rispetto alla modalità classica di lavoro subordinato.

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