di Federica Daniele
Sulle conseguenze dello smart working in termini di riorganizzazione dell’attività economica all’interno delle città, a cominciare da una sofferenza economico-sociale specialmente per quelle zone a forte prevalenza di uffici, si è parlato molto durante la pandemia (ad esempio qui su Aspenia online). Ma il lavoro da remoto può avere anche delle conseguenze “dinamiche” per città e territori, veicolate dalla mobilità geografica di imprese e lavoratori. Con lo smart working in molti hanno infatti deciso di trasferirsi provvisoriamente a lavorare altrove, fuggendo soprattutto le città più grandi per potere beneficiare di maggiori spazi e prossimità con la natura.