di Giansandro Merli
Se nella località delle vacanze estive avete visto qualcuno aggirarsi in cerca di una rete wi-fi con maglietta a maniche corte, infradito ai piedi e computer sottobraccio vi siete probabilmente imbattuti in un lavoratore in south working. Sfogliando su Instagram l’hashtag che unisce queste due paroline inglesi dietro il cancelletto della tastiera si rincorrono immagini di pc messi a produzione su sfondi mozzafiato. C’è chi è andato in montagna e chi in collina, ma non serve un meteorologo per sapere da che parte tira il vento. Soprattutto in estate. «Non c’è paragone, almeno in questo periodo. A Roma il caldo è insopportabile, qui finisco di lavorare e in dieci minuti sono al mare. Poi tutto costa meno: fare la spesa, mangiare fuori, bere una birra. E finalmente posso trascorrere con la mia famiglia un periodo lungo, 15 anni dopo essere andata via per studiare», dice Arianna Tafuro. Si occupa di assistenza tecnica in materia di cooperazione bilaterale per Anpal servizi, a Roma. L’11 giugno è tornata a Trepuzzi, in provincia di Lecce. Conta di restarci fino a inizio settembre…