Ricerca | Città nel Covid. Centri urbani, periferie e territori alle prese con la pandemia.

Pubblicato
il 12 Marzo 2022

a cura di Marco Bellandi, Ilaria Mariotti, Rosanna Nisticò

Il libro

I mutamenti economici e sociali indotti dalla crisi pandemica hanno di fatto indebolito la forza interpretativa delle letture dicotomiche e contrapposte tra centri (città) e margini (periferie), avvalorando e incoraggiando nuove concettualizzazioni e nuove rappresentazioni, meno polarizzanti e maggiormente orientate alla complementarità tra i luoghi. La pandemia ha, infatti, obbligato a ridefinire il rapporto con lo spazio fisico e con le relazioni interpersonali, ponendo il distanziamento e la limitazione della densità umana come necessità vitali e prospettiva di nuova normalità. Le grandi città conserveranno un ruolo fondamentale nell’architettura territoriale, pur dovendo necessariamente adattare strutture e funzioni, ma è emerso, di riflesso, il ruolo rilevante di forme di insediamento abitativo più periferiche e di vivibilità meno concentrate, fruibili in aree a più bassa densità di popolazione, in territori lasciati ai margini ma potenzialmente riabitabili. Si prefigura la possibilità di introdurre modifiche nella natura di gerarchie e relazioni territoriali e nelle loro rappresentazioni. Quali dunque sono stati gli effetti del distanziamento, del lavoro a distanza, dei limiti imposti all’apertura di attività produttive, scuole, università, alla circolazione delle persone, e alle pratiche di interazione sociale? Quali ne saranno gli impatti non transitori su disparità territoriali, dinamiche dei sistemi produttivi, ed emersione di bisogni di un nuovo modo di vivere e di relazionarsi delle persone? Il volume raccoglie contributi finalizzati a fornire risposte a tali interrogativi, con un approccio multidisciplinare, utile per delineare gli scenari possibili delle dinamiche sociali, economiche e territoriali post-Covid 19.

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Pubblicato
il

di Adam Asmundo, Fabio Mazzola (Università degli Studi di Palermo)

Abstract

Based on official statistics and original estimates, the paper investigates the enduring consequences of the Great Recession and pandemic crises on the Sicilian economy. It underlines the need for regional resilience in response to the new industrial trends. Since 2008, gross fixed capital formation declined, unemployment and skilled outmigration raised. Most of the private savings turned into real estate and property rent. The percentage of value added originated from the non-observed economy expanded to one-fifth of the whole aggregate value-added. Still, simultaneously, some positive phenomena emerged in terms of new firm creation and export dynamics. In perspective, a policy linking household demand to high value-added services and manufacturing with more intensive use of skilled human  capital might drive private savings to more productive uses. A new paradigm for growth is needed, with an overall sustainability flavour concerning infrastructure endowment, productive specialization,  and administrative efficiency.

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